L’applicazione dei CCNL nazionali di settore negli appalti pubblici e nelle concessioni sulla base del nuovo codice dei contratti pubblici e del decreto correttivo – 28.03.2025

L’APPLICAZIONE DEI CCNL NAZIONALI DI SETTORE NEGLI APPALTI PUBBLICI E NELLE CONCESSIONI SULLA BASE DEL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI E DEL DECRETO CORRETTIVO

65,00  79,30  Prezzo IVA Inclusa (Oltre a IVA)

Descrizione

Moderatore

Dott. Nicola Tonveronachi, Dottore commercialista e Revisore legale, Consulente e Formatore Amministrazioni, Enti, Società ed Aziende pubbliche nelle materie amministrativo-contabili, tributarie e fiscali, Professore a contratto al Master EAP presso il Dipartimento Economia e Management dell’Università di Pisa, Pubblicista

Docenti


Avv. Daniele Boschi, Esperto in diritto del lavoro e delle relazioni industriali
Avv. Germano Scarafiocca, Esperto in diritto amministrativo e dei contratti pubblici

Data e Orario

28 Marzo 2025* – 10:00 / 13:00 (3 ore)
*I webinar saranno registrati e fruibili anche successivamente alle date di svolgimento; pertanto coloro che non potessero essere disponibili nelle date indicate nel Programma potranno fruirli anche in un secondo momento

Programma

Parte 1. Docente: Avv. Germano Scarafiocca, Esperto in diritto amministrativo e dei contratti pubblici
L’art. 11 del d.lgs. 36/2023 e la portata del principio.
Il principio di libertà negoziale, la mancata attuazione dell’art. 39 Cost., la natura privatistica del CCNL e l’art. 36 Cost.
La tipizzazione legislativa del principio della giusta retribuzione: l’imposizione del rispetto dei CCNL nella legislazione speciale, sino alla disciplina degli appalti pubblici.
L’art. 30, comma 4, d.lgs. 50/2016 e la giurisprudenza precedente all’entrata in vigore del nuovo codice. L’orientamento dominante, ispirato alla libertà negoziale e le prime decisioni in ordine all’incoerenza di alcuni CCNL rispetto alla prestazione oggetto dell’appalto o della concessione.
La natura innovativa dell’art. 11, d.lgs. 36/2023.
L’obbligo di indicare negli atti iniziali di gara e nella decisione di contrarre il CCNL di settore applicabile stipulato dalle OO.SS. maggiormente rappresentative. Il problema dell’individuazione del contratto e della maggiore rappresentatività delle OO.SS.
La facoltà del concorrente di indicare un diverso CCNL e la necessaria equivalenza delle tutele.
La dichiarazione di equivalenza a carico del concorrente e le verifiche della stazione appaltante.
Le prime indicazioni dell’ANAC (nota illustrativa del bando tipo, approvato con delibera del Consiglio dell’ANAC n. 309 del 27 giugno 2023).
Le modifiche apportate con il decreto correttivo del codice dei contratti pubblici (d.lgs. 31 dicembre 2024, n. 209).
Le modifiche apportate al testo dell’art. 11.
L’introduzione del nuovo All. I.01 e la disciplina in esso contenuta.
La disciplina, così introdotta, per ciò che riguarda l’individuazione sia del settore che del CCNL da applicare, con particolare riguardo all’accesso all’Archivio nazionale dei contratti tenuto dal CNEL.
Le prime decisioni giurisprudenziali, riguardanti: la scelta del CCNL da parte dell’operatore economico e l’equivalenza delle tutele; il sindacato del giudice amministrativo sulla valutazione effettuata dalla stazione appaltante; l’omessa verifica dell’equivalenza delle tutele e l’illegittimità dell’aggiudicazione.

Parte 2. Docente: Avv. Daniele Boschi: esperto in diritto del lavoro e delle relazioni industriali
Il concetto di presunzione di equivalenza tra contratti collettivi e la sua funzione nella normativa sugli appalti pubblici.
I tre requisiti per la presunzione di equivalenza: sottoscrizione congiunta delle medesime organizzazioni sindacali, appartenenza al medesimo sottosettore, coerenza con la natura e dimensione dell’impresa.
Il caso specifico dell’edilizia e la presunzione automatica per i contratti con Codice unico C.N.E.L./INPS F012, F015, F018.
La rappresentatività sindacale e il criterio della maggiore rappresentatività comparata.
Il problema dell’interpretazione del requisito delle “medesime” organizzazioni sindacali.
Il criterio del sottosettore come riferimento per l’applicazione della presunzione e il ruolo dell’archivio C.N.E.L.
La coerenza tra il CCNL e la natura/dimensione dell’impresa: implicazioni per PMI e cooperative.
Vantaggi e criticità della presunzione di equivalenza nel contesto delle verifiche delle stazioni appaltanti.
L’ambito di applicazione della verifica analitica quando la presunzione di equivalenza non si applica.
L’equivalenza economica come primo criterio di valutazione: gli elementi retributivi fissi da confrontare.
L’esclusione delle componenti variabili dalla valutazione economica e le possibili implicazioni.
Le difficoltà pratiche nel confronto tra livelli di inquadramento contrattuale nei diversi CCNL.
I 14 parametri per la valutazione dell’equivalenza normativa stabiliti dal decreto correttivo.
La questione degli scostamenti accettabili e la necessità di linee guida ministeriali per la loro definizione.
L’onere della prova a carico delle imprese per dimostrare l’equivalenza e il rischio di contenzioso.

Prezzi

€ 65,00 + Iva – Per singolo partecipante (CODICE MEPA – CSEL4000217)

€ 40,00 + Iva – Per singolo partecipante (CODICE MEPA – CSEL4000217cl)
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Per iscrizioni cumulative dello stesso Studio/Ente/Società/Azienda si prega di contattare Mariangela Carlucci all’indirizzo mail:
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